Oltre 5.000 locali, 20 mila addetti, 2,5 miliardi di fatturato in tutta Italia, con un’ allarmante crescita della presenza a Roma, Milano, Firenze, Palermo: sono i numeri dell’infiltrazione della Mafia Spa nel settore della ristorazione, secondo quanto sottolineato dalla Confesercenti in una nota. “La profonda condizione di sofferenza della maggior parte degli imprenditori – osserva Esmeralda Giampaoli, presidente di Fiepet-Confesercenti – rappresenta il terreno ideale per le infiltrazioni”. “La criminalità organizzata – aggiunge – oggi si presenta con imprenditori in doppio petto, con esperienza nel settore e grande liquidità e spesso i ristoratori in difficoltà cadono nella rete”. “Spesso l’ingresso della criminalità nella struttura societaria e nella gestione degli esercizi di ristorazione e di intere catene – afferma Lino Busà, coordinatore di Sos Impresa-Confesercenti – produce una distorsione del mercato, mettendo fuori gioco i ristoranti più piccoli o comunque tutti quelli che non accettano la strada facile o il ricatto delle mafie per trovare una soluzione alle difficoltà in cui si trovano. Chi fa del riciclaggio e del reinvestimento di proventi illeciti il vero core business della propria attività – conclude Busà – contribuisce a decretare la fine delle imprese sane che lottano per la sopravvivenza scegliendo la strada della legalità”.
Indica un intervallo di date:
-
Vaccini, Turano, “Non mi ero abituato a prima il Nord, figuriamoci a prima i ricchi…” https://t.co/BrfgDPDuYG
-
Foto appena pubblicata @ Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè https://t.co/WEOPBwomJL
-
WhatsApp, le nuove regole: ecco cosa cambia https://t.co/8Bj5iBzsoS #WhatsApp